Come rivela la parola stessa (dal greco: baro= pressione, podo=piede, metria= misura), l’esame baropodometrico consiste in una registrazione grafica della pressione esercitata sul terreno, sia quando il paziente si trova in posizione completamente eretta, sia quando cammina.
Lo studio della distribuzione di queste pressioni consente di valutare la biomeccanica posturale e locomotoria, individuando eventuali variazioni patologiche a livello anatomico e funzionale.
UN CORRETTO APPOGGIO DEL PIEDE DURANTE IL CAMMINO O LA CORSA È ESSENZIALE PER UNA DISTRIBUZIONE DEL CARICO EFFICIENTE E COORDINATA.
Durata del test
15
minuti
Che cosa si usa per l’analisi?
Può essere dunque ripetuto in diverse condizioni, per esempio con e senza calzature o plantari, a diverse velocità medie di cammino, prima e dopo un percorso riabilitativo.
Per verificare la presenza di problemi di equilibrio e/o di una postura scorretta, l’analisi si articola essenzialmente in due fasi: analisi statica e analisi dinamica.
Durante la prima fase, restando immobili per qualche minuto sulla pedana baropodometrica, si effettua un’analisi statica con particolare focus su:
Nella seconda fase, dopo aver individuato le differenze di carico tra i due piedi e dei loro baricentri di appoggio, ci si concentra sull’andatura del paziente e sugli indicatori di qualità del cammino e della corsa:
QUESTO TEST NON È INVASIVO: IL CORPO NON È ESPOSTO A RADIAZIONI E NON È NECESSARIO ALCUN ACCORGIMENTO SPECIFICO.
Le branche della medicina che si avvalgono di questo sofisticato test sono sempre di più.
Le disfunzioni statiche e dinamiche del piede, infatti, possono essere indicatori di patologie relative ad altri segmenti corporei, interconnessi anatomicamente e funzionalmente con esso.
UNA CATTIVA POSTURA PUÒ ESSERE LA CAUSA O L’EFFETTO DI ALTRE PATOLOGIE CORRELATE.
E’ bene consultare il proprio medico specialista per l’esecuzione di questo test nei seguenti casi:
Abitudini posturali scorrette;
Dolori diffusi alla schiena (lombalgia persistente);
Dolori ai piedi e al fascio plantare;
Dolori e fastidi al sistema muscolo-scheletrico e articolari;
In fase riabilitativa, post-intervento e post-trauma;
Necessità di ortesi plantare o di altro supporto posturale;
Per studiare la forma del piede;
Per ottimizzare la tecnica di corsa e prevenire infortuni;
Per la scelta della giusta scarpa sportiva od ortopedica;
Altre specifiche indicazioni del medico specialista.
Fondamentale nel post trauma e nel post operatorio, è utile all’ortopedico per dare indicazioni terapeutiche sulla correzione dell’appoggio, anche tramite il ricorso ad un plantare correttivo/contenitivo.
Che si tratti di un evento patologico che necessita di un percorso riabilitativo su misura, di prevenzione o di potenziamento delle performance sportive, questo test permette all’osteopata e al fisioterapista di comprendere a fondo le angolazioni articolari.
Questo test viene utilizzato in ambito ortodontico per capire se la malocclusione mandibolare o l’errata deglutizione possano essere un problema ascendente o discendente rispetto alla cattiva postura. E’ infatti frequente che si riscontri una correlazione tra disturbi maxillo facciali, cefalee muscolo – tensive e i difetti relativi all’appoggio plantare.
La correzione di problematiche posturali è spesso determinante per il miglioramento del campo visivo.
Il periodo più delicato per l’insorgenza di patologie quali lombalgia, scoliosi idiopatica o cifosi, si aggira intorno ai 10 anni d’età.
Abitudini posturali scorrette durante lo studio, zaini pesanti (che non dovrebbero superare il 10-15% del peso del bambino) e sedentarietà possono incurvare la colonna vertebrale, provocando vizi di portamento che potrebbero aggravarsi in età adulta.
Un’analisi baropodometrica consente di rilevare per tempo patologie come la scoliosi che, essendo quasi sempre asintomatica, può sfuggire all’attenzione dei genitori e del pediatra.
IL MOVIMENTO DURANTE LA CRESCITA È ESSENZIALE PER ALLENARE LA MUSCOLATURA DEL DORSO E SOSTENERE LA COLONNA VERTEBRALE.
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